ALLA FINESTRA a vedere se la nebbia si dirada

 

 

Due note due.

La lotta all’evasione è sacrosanta, ma se è alternativa ai tagli della spesa pubblica è ipocrisia. Lo stesso taglio dei parlamentari sembra enfatizzato per nascondere l’incapacità e la non volontà di operare tagli seri, mentre l’Eurozona ancora nel suo ultimo documento insiste sulla necessità della riduzione del debito pubblico italiano. Da Palazzo Chigi si sbandiera il taglio dei “costi della politica” come sostituto di una politica di effettivo risanamento (infatti la spending review è nuovamente annunciata, ma rinviata alle calende greche).

La continuità tra Conte-Di Maio al governo con la Lega e poi con il Pd sembrano essere assistenzialismo e statalismo.

Si vedrà comunque presto se le ambizioni di Conte siano ben riposte. La manifestazione romana della Lega evidenzierà se con questo governo Matteo Salvini si stia sgonfiando o meno e, soprattutto, a fine mese con le elezioni in Umbria si verificherà in concreto se, come auspicato da Conte e Zingaretti, gli elettorati di Pd e M5s possano essere messi insieme in modo vincente.

Resta sullo sfondo la dimensione del debito pubblico nella sua espressione numerica come valore debito/Pil e valore del moltiplicatore fiscale prossimo al 145%.

 

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