Dr Marco Zani Congresso Assimpresa

Intervento al Congresso Assimpresa Dr. Zani

Gestione tesoreria d’impresa.

Il dr. Zani tratta l’argomento della gestione della tesoreria d’impresa durante l’intervento al Congresso Assimpresa.

Signori buongiorno.

Mi collego a ciò che ha detto l’Ingegner Tinarelli, sicuramente molto importante, e come è cambiato le asticelle si sono alzate. Se noi non prendiamo coscienza di chi siamo non possiamo pretendere che gli altri ci affidino il loro denaro. Il denaro c’è, il problema è che noi non sappiamo impiegarlo bene. Noi abbiamo la possibilità di internazionalizzare, dicevo prima, concettualmente internazionalizzare significa essere preparati per dialogare ed affrontare un mercato esterno. Come dicevo, solo con la lingua no, saper dialogare in tutti i modi.

Noi oggi che cosa diciamo? Intanto la cosa più importante per noi è questa: cioè l’impresa, la conseguenza di qualcuno che ha deciso di fare l’impresa, quindi l’imprenditore, noi abbiamo bisogno di un imprenditore che sia pronto a decidere. Egli non può più subire, deve decidere, deve diventare protagonista. Questo per noi cosa vuol dire tecnicamente? Che la parte iniziale del nostro intervento parla di tesoreria. La tesoreria che cos’è? È quella branca all’interno della parte finanziaria dell’azienda che è quella che va a determinare se il fornitore di denaro e di servizi, intesi come factoring, leasing, banche eccetera, sono dei buoni fornitori, se mantengono esattamente quelli che sono i contratti che abbiamo stabilito e se ci forniscono in modo puntuale e preciso, perché noi paghiamo un prezzo, quello che noi abbiamo pattuito con questi fornitori.

Il secondo, come passaggio di tesoreria, è predisporre ed anticipare quelle che sono le esigenze dell’imprenditore, perché l’imprenditore che può organizzare un’azienda ai propri uomini, vai lì e gli dici di intraprendere, ma se non ci sono le risorse come può intraprendere? O li mette o non li trova.
Per me quello che conta è l’imprenditore, l’imprenditore è colui il quale decide e fa ed è colui il quale di fatto gestisce l’azienda. Intanto le nostre aziende sono tutte personali, S.p.A., S.r.l. non cambia niente perché uno è quello che comanda all’interno dell’azienda, ed è colui il quale in realtà è il “trascinatore dell’azienda”. Quante aziende abbiamo visto, con il passaggio generazionale, finisce il padre, e i figli, fregati.

Noi operiamo, chiaramente nella parte strutturale, soprattutto verso l’estero, perché utilizziamo strumenti, come quelli dell’Ingegnere, che molti non conoscono, che esistono, ma che il sistema Italia ci mette in condizione

A) di non conoscere;

B) non vuole che lo conosciamo.

Per quanto ci riguarda l’imprenditore è chiaro che è colui che poi detiene l’asset. Attenzione che asset per noi è la parte di sinistra in stato patrimoniale che dice, beni materiali e immateriali, che i commercialisti non possono scrivere con il sistema italiano (…) liquidi o illiquidi, perché per noi un asset è un asset.
È importante che l’imprenditore sia ancora in grado di intraprendere e di decidere, cioè colui il quale è in default, eccetera, non può più decidere perché è assoggettato ad un’autorità terza e quindi noi non facciamo il servizio. Quindi deve assolutamente essere in grado di decidere.

La parte per noi importante è spiegare al cliente “ma tu che cos’hai?” e cerchiamo di capire innanzitutto che cos’hai perché c’è gente che non sa più che cos’ha. L’altro giorno io avevo un cliente che mi dice: “ah sì, poi ho anche ereditato questa cosa qua, anche questa cosa qua, ho tre case al mare”. La parte per noi importante è proteggere. Proteggere significa: se noi prendiamo un lingotto d’oro e lo mettiamo in piazza quanto vale? Nulla, perché il primo che passa lo può acquisire. Quindi non c’è nessun tipo di valorizzazione. Proteggere non solo dai terzi, da aggressioni dovute non dovute, legali o non legali, ma significa saper gestire che cos’hai tu come patrimonio.
Ottimizzare: questa è per noi la parte più importante.

Ci sono dei valori che sono all’interno dell’azienda che non vengono presi in considerazione. Per esempio: noi oggi siamo in questa location, questa location produce tutto perché noi gli pagheremo forse l’affitto, ma io faccio un ragionamento: ma il valore di questa location perché non lo usi? Perché nessuno ti dice che lo puoi usare. Anzi, vai in banca, ho incontrato questo mio amico direttore e gli ho detto: “ho 5 milioni di immobili, cosa mi dai?” “Se non vai via subito, ti do due anni”, cioè detto tecnicamente è un problema. Noi li usiamo.

All’intervento, la galassia non è più una sfera, una famiglia, due famiglie, tre famiglie, io dico se non ti basta una ne fai due, ne fai tre, è una galassia, cioè significa che intanto devi pensare alla tua sfera familiare, cioè i tuoi asset che tu hai in casa tua non lo puoi giocare per andare a fare l’impresa, perché se lo giochi per fare l’impresa e lo perdi, butti la gente in mezzo alla strada, la moglie ti dice peggio, i figli ti dicono peggio e poi succedono i pasticci.

Seconda parte, come per la (…) l’intervento, per noi quello che importa è quello che serve a te come imprenditore, perché di nuovo come imprenditore se non hai le risorse come puoi pensare di intraprendere. Ti presenti e non hai neanche i soldi per pagare il caffè e siamo rovinati.

Poi la parte interessante, che è quella chiaramente per l’azienda. (…) la tesoreria aziendale, che significa: vado a prendere gli asset dei valori dell’azienda e li faccio produrre. Quindi io non sto dicendovi porto dei finanziamenti, ma vi sto dicendo valorizzo gli asset. Questo è molto importante, perché questo permette di fare tutto quello che abbiamo detto prima, cioè proteggere l’immobile, proteggere questo asset per farlo diventare produttivo. Non ci interessa che ci generi del capitale di (…), cioè mi deve generare reddito, conto economico, avevamo prima 500 di spese e 700 di ricavi, il mondo è cambiato, abbiamo 600 di costi, 500 di ricavi, 200 per otto anni, capottati tutti e ci mangiano tutti gli asset, ce li stanno mangiando fisicamente; bisogna proteggerli, pensare a cosa servono, quindi razionalizzarli, ma devono produrre, quindi il conto economico dell’azienda deve imparare che oltre all’attività produttiva, che è quella diretta per cui viene costituita l’azienda, deve produrre, che è la tesoreria.

Una volta c’era il ragioniere che diceva: abbiamo i soldi per dieci giorni, cosa facciamo? Oggi noi li diamo a chi? Alle banche, le banche fanno gli affari loro e non lo fanno fare a noi. Bisogna imparare a farlo. Quindi per quanto ci riguarda, imprenditoria aziendale significa di nuovo tesoreria (…) tutto questo. Voi lo leggerete, non c’è problema, lo capite.

Vi dicevo controllo dei fornitori: la banca, così come noi se compriamo un televisore, questo televisore arriva diverso o difettoso, abbiamo diritto a non pagare. Io non capisco perché dobbiamo pagare i fornitori banca se ci offrono un servizio non adeguato. I soldi tra l’altro non aspetta che arrivi la fattura, ce li percepisce direttamente dal conto corrente, che è ancora peggio e nascono le fraudolenze.

Secondo: messa a disposizione delle risorse, come può oggi un imprenditore dire intraprendo se non programma cosa sta facendo. Dov’è la programmazione? Non c’è. Dice: ho bisogno dei soldi per ieri. Non è possibile. Questa è follia. Non solo: ti presto i soldi, ma il tuo checkup aziendale, dove hai capito dove stai perdendo i soldi, quali sono le rischiosità aziendali? Io ti do i soldi, tu perdi anche quelli, così ne abbiamo fatti due. Cosa serve? A nulla.

A creare quello che si è creato fino ad oggi. Ti sei perso tutto. Molto importante! Quindi arrivare ad avere un merito creditizio. Ma il merito creditizio, che poi è quello che ha detto Romanini prima che non conosciamo Basilea eccetera, è un sistema per spiegare che oggi non puoi più dire “io sono un bravo imprenditore dammi i soldi”. La banca non è più un bancomat. Non puoi dire io sono un imprenditore, quindi mi devi dare i soldi perché sono un piccolo imprenditore. No, no. Tu mi dimostri che li meriti, mi fai capire, al di là del patrimonio, al di là delle garanzie, dov’è il flusso finanziario per il quale tu mi ripagherai, altrimenti non ne usciamo più. E nessuno è capace a farlo. Ti dice: io costruisco là perché là si vende. E se non si vende cosa facciamo? Un disastro completo. Ecco perché l’immobiliare non funziona. Non è vero che non funziona, le banche continuano a finanziare alcuni imprenditori che dimostrano di essere capaci, non solo, ma impresa significa azienda, ma azienda significa, come fa la più bella nave da crociera del mondo a darla a un capitano che poi fa quello che ha fatto. Cosa serve? Distruggiamo tutto. Non serve a niente. La prima cosa è board arrangement. Con chi noi parliamo? Con il commercialista il quale fa il fiscalista. Oggi il grande problema è questo: oggi noi parliamo con i fiscalisti. Il commercialista non capiamo più cosa vuol dire, scusate se c’è qualcuno che fa il commercialista, noi non riusciamo più a dire una parola con un commercialista.

INTERVENTO: Chiedo scusa: io sono un commercialista. Sono un commercialista evoluto (…) mi occupo (…) impiegato (…).
DR. ZANI: Quindi voglio dire, il nostro problema all’interno dell’azienda è: con chi dialoghiamo. L’imprenditore ovviamente è molto capace di fare l’impresa, molto capace di gestire i propri asset, è sempre lì che ottimizza la linea di produzione, adesso faccio tre bottiglie nel giro di trenta secondi invece di due, e poi quando prendi i soldi e li metti in banca e la banca te li mangia a cosa serve? A che cosa è servito tutto questo?

Questo si chiama asset management: vuol dire imparare a gestire i propri asset. L’asset aziendale che è la linea di produzione per esempio, va ottimizzata, la tesoreria, che sono i flussi finanziari del patrimonio in azienda vanno ottimizzati. In modo diverso non c’è più quel flusso finanziario, che non è (…), è reddito che tra l’altro mi permette di guadagnare e mettere a posto i conti economici. Io ho finito.

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